Lettere per l'Abruzzo

28 giugno 2010

Lettera per l’Abruzzo di Ilaria Giangrande

Gentile Adriano,

Immensità cerulee

Con ogni probabilità saprai bene (scusa il tu, ma mi sento vicina a te) la vicenda che sta investendo l’Abruzzo (di nuovo triste protagonista), regione indicata (insieme alla Basilicata) come fornitrice ufficiale di petrolio  (chi non sa che l’Abruzzo ha una vocazione mineraria??!).

Non so cosa ne pensi, ma molti di noi abruzzesi non ci dormono più, sentendosi ingoiati da interessi così grandi da non poter essere arginati  e non solo per l’affezione (naturale ed ancestrale) che lega una persona alla propria terra o per mero piacere ecologista, ma per un concreto, reale e imminente pericolo per la salute pubblica (le raffinerie, a mare o a terra previste ad Ortona, Bomba o al largo di San Vito, sono quanto di meno auspicabile a livello di inquinamento dell’aria – come ci confermano i più insigni scienziati oltre che le esperienze pregresse). (more…)

20 gennaio 2010

Lettera per l’Abruzzo di Ludovica Raimondi

 

Direzione per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Via Cristoforo Colombo, 44 00147 Roma

OGGETTO: Concessione d. 30 BC MD per il pozzo Ombrina Mare alla Mediterranean Oil and Gas.

 

Gent.mo Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,

A winter seaside da edobiondi.

Punta del Cavalluccio

Le scrivo in merito alla proposta che la compagnia petrolifera inglese Mediterranean Oil and Gas ha presentato al Ministero stesso il 3 Dicembre 2009 e che prevede attività di trivellazione del pozzo Ombrina Mare, a soli 6 Km dalla costa abruzzese che si estende tra Punta Cavalluccio e San Vito, nonché a 10 km da Ortona e a 10 km dal fiume Sangro.  

Su quanto mi è dato da leggere nelle diverse osservazioni stilate da esperti e tecnici, all’interno della concessione d. 30 BC MD sono comprese Due Riserve di Pesca, i cui finanziamenti sono sopraggiunti dai fondi pubblici e comunitari: se il progetto della compagnia petrolifera andrà in porto, significherà vanificare gli anni di progettazione e di impegno degli enti locali, la fine dell’attività peschereccia e il conseguente inquinamento della popolazione marina, quindi umana. Sono mesi che una domanda mi attanaglia il cervello: perché servire ai Signori dell’Oro Nero un territorio che offrirà un prodotto di scarsa qualità? Perché svendere la natura e l’identità di questa regione per così poco? Perché? Quali benefici recheranno queste “alte” scelte alla popolazione autoctona e italiana tutta? (more…)

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