Lettere per l'Abruzzo

1 novembre 2009

L’invito a scrivere

Veduta della Maiella
Certe nuvole non predicono nulla di buono

Il 31 Dicembre è vicino. Ad anno nuovo potrà aprirsi un capitolo importante per la Regione Abruzzo: l’ Eni entrerà nella nostra regione dal portone principale. Cosa significherà potrete immaginarlo. Penso che tutti più o meno sarete informati a riguardo. Ho avuto modo di vedere la proiezione del documentario a cura di Antonello Tiracchia, che mostra altre realtà italiane (Basilicata e Sicilia) già soggette agli impianti di raffinerie petrolifere, dove la vita è cambiata da anni. Malattie e malformazioni sono all’ordine del giorno, ormai. Personalmente ho paura che quel mondo possa presto essere il nostro mondo. Viaggiando in treno a Falconara si può notare come essa non sia una località turistica, ma il luogo della puzza e della bruttezza paesaggistica: una enorme raffineria di petrolio impiantata proprio a ridosso del mare. Anche lì la mortalità per tumori è altissima.
Non credo che abbiamo il diritto e il dovere di vivere nella malattia, nella paura, nell’angoscia. Non credo che sia giusto per noi ereditare il Brutto da chi non se ne frega nulla della nostra vita. Non credo sia giusto lasciare ai nostri figli un mondo che procura solo dolore. Credo, invece, che coloro a cui deleghiamo la tutela della nostra salute, dei nostri diritti, del miglioramento della condizione umana, debbano guidarci e camminare in mezzo a noi, per costruire un Mondo nuovo, sempre all’avanguardia e rispettoso dei suoi abitanti.
Ecco perché ho deciso di scrivere al Presidente Gianni Chiodi. Ecco perché mi piacerebbe che qualcuno condividesse la mia scelta, scrivendo in piena libertà parole che possano far conoscere la nostra esperienza di essere abruzzese, il nostro sentirci partecipe dell’evoluzione di questa terra. Penso che le parole possano aiutare noi stessi e la collettività a cambiare lo status quo in cui ci troviamo o potremmo trovarci. Penso che le battaglie individuali servano a poco se non sono condivise da altri e anche che dovremmo partecipare per non lasciare l’incombenza alle sole associazioni, alle sole personalità politiche che si stanno opponendo (vedi la provincia di Chieti), alla sola Dottoressa Maria Rita D’Orsogna, al solo Antonello Tiracchia (che non è Abruzzese di origine: lo è per scelta, quindi per adozione) e ad altri. L’Abruzzo è di tutti noi che lo viviamo e che ci abitiamo. Penso, quindi, che ognuno dovrebbe provare a non essere passivo.
Personalmente ci sto provando. Fino ad oggi ho letto, ho ascoltato, mi sono informata. Adesso sento il bisogno di prendere parte a questa grande opposizione e ho iniziato scrivendo una lettera, come ho detto sopra. Scrivere e far girare le nostre parole su facebook, sui siti online….PER NON SENTIRCI SOLI…in questa battaglia contro la mala politica che non ci sta aiutando a rialzarci dagli eventi che si sono abbattuti su di noi nell’ultimo anno….
Vi invito a prendere in considerazione questa possibilità e di poter coinvolgere anche altre persone, amici, bambini, cercando di rispondere a questo tema: COSA E’ PER VOI L’ABRUZZO E QUALI SONO I MOTIVI PER CUI VALGA LA PENA OPPORSI AL CENTRO OLI E AL PETROLIO NERO.
Parole libere, che possano coinvolgere emozionalmente le persone che in questi mesi dovranno darci una risposta.

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